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AUGUSTIN LOUIS "TEOREMA" CAUCHY

Matematico francese, di madre polacca e padre irlandese, nato a Parigi in un triste (per gli studenti) giorno del 1789. Questa data può incuriosire, infatti l'anno è quello della Rivoluzione Francese, ma dato che in effetti non incuriosisce nessuno, continuiamo nella nostra illustrazione. Quando nacque, in quel lontano diciottesimo secolo, la maggioranza della gente non se la passava molto bene in Francia (e non solo in Francia), ma non per via della scarsità di cibo, nè perchè sussistesse un regime di monarchia spietata, e nemmeno per la totale mancanza di libertà, ma per un ben più grave motivo: non sapeva stabilire se una serie convergesse oppure no. Sin da quando aveva pochi anni, Cauchy era cosciente della sua importantissima missione sulla Terra: aprire la mente delle persone, portarle a conoscenza del meraviglioso mondo degli infinitesimi, dei numeri complessi, delle serie a termini positivi. Sono stati recentemente rinvenuti nella sua abitazione di Yhcuac, località del Sud-Est della Francia, alcuni preziosissimi documenti riguardanti i suoi primi anni di vita, paragonabili come importanza agli schizzi di Van Gogh o alle macchie di Picasso; vi sono, tra le altre cose, le sue note della spesa, in cui si nota una già spiccata rigorosità formale; qui sotto ne riportiamo una tra le tante (traduzione fedelissima dal francese):

Tabella A2.1 - Lista della spesa di Cauchy.

Quantità Unità di misura Proprietà
2 etti Farina
32 + 0j unità Uova fresche(56)
chili kiwi

L'ultima annotazione ha lasciato allibiti sia gli storici che i matematici in quanto nel periodo in cui furono scritte queste note (approssimativamente tra il 1795 e il 1796) non era ancora noto il limite di sin(x)/x per x che tende a zero; ci permettiamo comunque di aggiungere che a quell'epoca ancora non esistevano i kiwi, ma di questo agli storici non importa un fico secco...

Dicevamo comunque che il giovane Cauchy sentiva dentro di sè l'importanza della sua missione, quindi si iscrisse al locale École Polytechnique dove ne uscì nel 1810 come ingegnere civile, professione che esercitò a Cherbourg fino al 1813. Tornato nella natìa Parigi divenne noto negli ambienti scientifici per alcuni suoi lavori sui poliedri e sugli integrali definiti, oltre che per la sua fama di intenditore di whisky, così da essere nominato (1816) accademico... alcolizzato. Divenne così professore al Collegio di Francia e alla Sorbona (doppio lavoro... ahi, ahi), ma dato che era legittimista convinto (qualsiasi cosa voglia dire) rifiutò di prestare giuramento a Luigi Filippo (Francesco Giacomino Antonio...) nel 1830 e prese volontariamente la via dell'esilio, oltre che un sacco di botte dai suoi amati studenti (beati loro).
Fu in Svizzera (dove inventò il cioccolato svizzero), poi a Torino, dove insegnò fisica sublime (ma che 'vvorrà dì ?) e infine a Praga quale precettore del duca di Chambord, nipote di Carlo X, (cugino di secondo grado di Luisella di Spagna, la quale era amica di Carolina di Monaco... ma forse c'è qualche errore, o no?). Nel 1838 fece ritorno a Parigi, per la gioia dei parigini che in suo onore stavano ricostruendo la Bastiglia, ma non riprese a insegnare (per la gioia di tutti) fino al 1848 (pare che sia stato questo suo gesto a originare la famosa rivoluzione del '48) e fu successivamente dispensato da Napoleone III dal giuramento (si dice sotto la minaccia di nuovi pesantissimi teoremi).

Sull'opera di Cauchy non ci soffermeremo perchè bene o male il lettore avrà già un'esperienza diretta, destinata probabilmente a proseguire negli anni, magari con la lontan(issim)a speranza di un 18.


(56) la parte immaginaria delle uova non è interessante perchè poco nutriente.

 


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