tux Torna alla home page Introduzione all'Analisi N
Precedente Prossimo Indice

Paragrafo 5.

IL TEOREMA (CON LA T MAIUSCOLA)

Avrete sicuramente sentito parlare del famigerato Teorema, che spesso viene chiamato anche "Teorema della massima sfiga" o anche "Teorema della massima jella" (più a sud) o ancora "" (ancora più a sud). Qualcuno ha anche cercato di definirlo e di costruire grafici sul suo funzionamento: tutto assolutamente inutile. Come avete visto, il Teorema non è un qualcosa di cui si può dare un enunciato, in quanto è un insieme di teoremi, teoremi quasi veri, proposizioni semialeatorie e molto altro. Di più: è il più grande insieme di teoremi, quello che contiene tutti gli altri e che coincide con l'Universo Teorematico. Questo vuol dire che a volte il Teorema si comporta in modo deterministico, cioè quando fa parte di uno dei primi tre sottoinsiemi, mentre a volte si comporta in modo sempre meno prevedibile e quindi più devastante.

Ma che cosa significa questo? Cercheremo qui di seguito di spiegarvelo, ma per meglio chiarirvi il significato, iniziamo con il proporvi la trascrizione di un originale, quanto preziosissimo manoscritto del XIII secolo(37); gustatelo in tutta la sua fragranza.

 

(Bisogna sapere che in quel luogo a noi così distante nel tempo e nello spazio, l'immaginario popolare brulicava di streghe, gnomi, orchi e folletti (che erano comunque meglio di integrali, derivate, equazioni differenziali e vettoriali). La più sentita di quelle leggende rappresentava la Luna come l'immagine riflessa del Sole, e quando questa spariva di colpo (eclissi), voleva dire che il Sole, adirato, si era oscurato durante il sonno, presagio di sei mesi di grande miseria. Fine delle cose che bisogna sapere, N.d.A.)

(Il resto del prezioso documento è danneggiato dal tempo e dalle traversia a cui sicuramente i secoli lo hanno sottoposto, ma è facile intuire che Pier De La Testa fu sul serio sul punto di perdere la testa, non a causa di una dolce pulzella, ma per via dei contadini che lo avevano osannato ed ora, offesi, volevano lavare l'onta col sangue del cavaliere imbroglione. Sono altresì facili da immaginare i pensieri del fuggiasco il cui collo era molto probabilmente accarezzato dal filo delle asce, N.d.R.).

 

Ma perché in un testo di analisi abbiamo inserito uno scritto di oltre settecento anni fa che, oltretutto, non parla di Matematica? È molto semplice: probabilmente avrete tutti intuito quale genere di pensiero sia frullato nella testa a Pier De La Testa durante la fuga, ed è sicuro che se avesse conosciuto il Teorema, sicuramente lo avrebbe incolpato della sua sventura; ma pensandoci bene, se questa storia succedesse oggi, il malcapitato non potrebbe che incolpare se stesso, perché le eclissi di Luna sono ormai previste con certezza in larghissimo anticipo (si sa già in che giorno e a che ora e in che luogo avverranno quelle nell'anno 10000 d.C.) per cui uno che dovesse fare la fine di Pier De La Testa oggi, dovrebbe solo incolpare se stesso, per non aver consultato la letteratura adeguata e il Teorema non centrerebbe nulla.
Questo discorso vale per tutte le cose che sono note oggi, ma non lo erano in passato e varrà in futuro per tutto ciò che nel frattempo sarà stato scoperto. Ci spieghiamo meglio: se andiamo a fare un giro in montagna e piove ci sentiamo sfortunati e incolpiamo il Teorema: "Tutte le volte che vado da qualche parte piove” (Anch'io, N.d.R.), ma forse in futuro non lo si potrà più dire, se le condizioni del tempo non saranno più un'incognita, ma saranno note a priori, vomitate dai sapienti circuiti di un qualche PowerPc 660(38) o giù di lì.

Dopo queste considerazioni, possiamo chiederci cos'è il Teorema e che senso ha cercare di razionalizzarlo, con grafici e tabelle; in questo contesto, data la vocazione introduttiva del presente testo, non possiamo dilungarci più di tanto in considerazioni tecniche in vero molto complesse, ma possiamo comunque rendervi partecipi dell'affascinante conclusione a cui sono arrivati gli ennanalisti: il Teorema è L'Universo!

A queste conclusioni gli ennanalisti sono arrivati applicando alla domanda: "che cos'è il Teorema?" il metodo scientifico; come sappiamo la scienza si muove dal dubbio alla conoscenza, da una semplice supposizione alla prova inconfutabile che questa è vera, oppure falsa; in pratica gli scienziati fanno a "fette" l'Universo, lo studiano, lo catalogano e passano oltre. Se noi fossimo riusciti a catalogare il Teorema alla stregua di leggi come la relatività speciale o la gravitazione, allora non avremmo più dubbi su niente, perché in ultima analisi (Analisi N) il Teorema non è altro che la nostra incapacità di prevedere se domani pioverà, o se quell'unico argomento che non studiamo ci verrà chiesto o no (certo che ti verrà chiesto e studia asino! N.d.M.d.A.(39)); insomma se avessimo razionalizzato il Teorema, tutto ci sarebbe noto, qualunque legge della Fisica, Chimica, Biologia ecc. e la scienza avrebbe esaurito il suo compito, per mancanza di argomenti da ricercare.

Possiamo quindi vedere la scienza come un'attività umana atta a smontare, poco alla volta, lo spazio d'azione del Teorema, che altro non è se non l'Universo, anche se per noi è solo la parte di Universo ancora non "razionale".

Forse.


(37) ringraziamo Beatrice Alighieri in Boccaccio, vedova Petrarca sarà Foscolo, per la preziosa opera prestata nel recupero di questo reperto medievale e per aver, per suo buon cuore, evitato di dirci il suo nome per intero.

(38) Pentium is a BUG.

(39) Nota della Mamma dell'Autore.

 


Precedente Prossimo Indice