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Paragrafo 5.

MODIFICA DESCRITTIVA DELL'ENUNCIATO

Chiameremo descrittiva ogni modifica apportata ad un enunciato (al solito: teorema, coronaria, ecc. ecc. anche testo di una canzone) che varii le parole dell'enunciato. Fino ad ora ci siamo occupati di modificare solo simboli o gruppi di simboli comparsi in passaggi an/algebrici, formule matematiche e similoidi, adesso vediamo come ci si comporta con le parole del testo. Vi sono almeno quattro modi di operare: modifica formale, modifica semantica, modifica convulsa e non-modifica.

  1. Modifica formale.
    Si tratta di sostituire ad una parola un suo sinonimo. Più il sinonimo è ricercato, ovvero più è sconosciuto e più grande sarà la componente .

  2. Modifica semantica.
    Ad un termine è sostituito uno di senso compiuto che però non c'entra nulla. Meglio ancora se di significato diametralmente opposto e ancor di più se assolutamente incoerente con il contesto. La tenderà a +.

  3. Modifica convulsa.
    Posso sostituire a una parola un'altra di senso non compiuto, meglio se inventata, con caratteri incomprensibili e stampati pure male. Anche in questo caso, +.

  4. Non-modifica.
    Non è modificata alcuna parola. Si hanno risultati ottimi se in precedenza erano stati usati massicciamente i metodi 2 e 3, di modo che, alla comparsa di un enunciato corretto da ogni punto di vista, l'indecisione aumenti al sorgere della domanda: "Ma sarà vero o sarà un'altra fognata...?". Molto chic. Il vero problema dell'applicazione di questo tipo di modifica, sta nel fatto che il calcolo della ad essa associata è di grossa difficoltà: secondo Kronsky, esso implica la conoscenza delle variabili di soggettività (vedi Capitolo Secondo) insite nell'autore dell'arbitrarietà e nel lettore. Ovviamente solo Kronsky sapeva quel che diceva quando parlava e a nessuno è mai passato per l'anticamera del cervello di eseguire un computo simile. Si è stabilito che la dovuta alla non-modifica sia pari ad h, con h abbastanza compreso tra a e b (la verifica è lasciata per esercizio al lettore).

Non è stata definita alcuna (x) per la modifica descrittiva dell'enunciato, più che altro perché non sarebbe stata di grande utilità, data la difficile formulazione, ma soprattutto perché nessuno ne aveva voglia. Invece è stato stilato un elenco di morfismi, simile a quello visto per i simboli. Anch'esso è stato stilato da Goodman (ne dubitavate?).

Vettore matrice (n x 1)
Matrice vettore di vettori
matrice (n x 1) di matrici (n x 1)
Numero matrice (1 x 1)
vettore di un elemento
Funzione trasformazione, applicazione, trasformazione lineare (solo in alcuni contesti, ma anche in qualcun altro)
... ...

 


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