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CAPITOLO QUINTO

I PASSAGGI ANALGEBRICI

 

Paragrafo 1.

LE RADICI DEL PENSIERO ANALGEBRICO

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Riportiamo, come utile parametro di confronto, ma soprattutto come testimonianza "storica" della trattazione, il primo documento scritto sulla teoria dei passaggi analgebrici, stilato di proprio pugno dal più profondo cultore riconosciuto dell'argomento, nonchè uno dei fondatori del pensiero ennanalitico: Wilfred McBowd.
Il breve inciso fa parte dell'introduzione al testo di McBowd sulla teoria analgebrica, Algebra or Madness? (Algebra o Follia?), del 1973, ed è in lingua originale (scozzese anomalo, non badate, dunque, all'inflessione dialettale) e può essere evitato (skippato, come direbbe McBowd) se mal sopportate la dizione anglosassone, siete razzisti, esterofobi o semplicemente dotati di buon senso.

 

... An unalgebraic passage is a very common way to make an equation wrong.
In order to do an unalgebraic passage we must:
(1) eliminate every knowledge about Analysis and/or Algebra;
(2) skip each control on our mind;
(3) let the hand run on the page without CRC checking;
(4) make empty the internal head buffer;
(5) use a good pencil with wide ink charge.

After these five simple steps, we're ready to believe that everything will be easier from now on. Put the pencil extremity (the one that can leave ink on the sheet, please) on the page's left border and let time passes.
In the meanwhile, we can think about: sea, girls, music, bed, pizza, but JUST NO maths.
And else, in which cases we can applicate this incredible method? Well, in any case, my friends!
Theorem (Fundamental for Unalgebra):
Hypothesis: we applicate a number N of unalgebraic passages to an equation.
Thesis: A searching for the possible solutions of the equation gives: infinite solutions!
Proof: Take a general equation A(x) = 0, and put N = 3.
By hypothesis we have A(x) = Ax = 0,
and again A = 0, so that 0x = 0
x now can be everything (every number, if you have other preferences...) and the solutions are many, and many, and many...

 

A questo punto potrebbe apparire necessaria o, peggio, cosa dovuta, una traduzione, anche minima, del testo: essa però non è così fondamentale come si può credere e la sua omissione non compromette assolutamente la comprensione del seguito. Diciamo di più: nessuno aveva voglia di andare alla ricerca del Dizionario di Inglese su in soffitta, tra polvere e ragnatele, ammesso e non concesso che l'avremmo trovato (o che esista). E comunque, vista l'inflessione prettamente dialettale dell'idioma usato da McBowd, la parafrasi non sarebbe stata semplice (Ma parla come mangi, N.d.R.) (e tu taci come bevi, N.d.A.). In ogni caso, ciò che tratteremo di seguito è, per ovvi motivi, una semplificazione della teoria vera e propria che McBowd elaborò. E allora addentriamoci nella questione partendo dalla definizione di passaggio analgebrico e proponendo poi alcuni esempi, speriamo, illuminanti.

 

ESERCIZI.
5.1. Tradurre in arabo il brano di McBowd, cercando di conservare la fragranza delle inflessioni dialettali contenute.
5.2. Cercare di definire con parole proprie cosa sono i passaggi algebrici.


Nota Importante: da qui in poi, si sconsiglia fortemente il proseguimento della lettura ai puristi della Matematica afflitti da scompensi cardiaci o facili all'irosità portatrice di ulcere o violenze varie anche e non solo alla propria persona. Tali lettori potranno tranquillamente riprendere la visione dell'opera a partire dal Capitolo successivo (successivo all'ultimo s'intende...), compromettendo in parte la comprensione, ma evitando rischi inutili per l'incolumità propria e altrui. Gli autori declinano ogni responsabilità derivante dalla consultazione, come già spiegato nella seconda di copertina.

 


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