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Paragrafo 5.

LA MASSIMA INDECISIONE

Entriamo ora nel fronte più avanzato dello studio dell'indecisione. Lasceremo da parte per motivi di semplicità il rigore matematico e ci limiteremo a una semplice descrizione oggettiva dei fatti e delle ultime scoperte su questo argomento. La massima indecisione non può essere in effetti compresa appieno dalla mente umana, che lavora per approssimazione e bada solo alla sostanza delle cose; nonostante questo siamo sicuri che il lettore si sarà trovato spesso davanti a situazioni oggettivo-soggettive in cui il suo stato di indecisione era superiore a quello standard, che può essere risolto con una sana meditazione euristica (usiamo il termine euristico per indicare che l'uomo non pensa in modo algoritmico, cioè considerando in modo meccanico tutte le variabili in gioco e fornendo una soluzione sempre uguale allo stesso problema (solo nel caso in cui siano presenti TUTTE le variabili richieste, sennò...), ma applica alle decisioni esperienze passate che, seppur non del tutto impresse nella sua mente, hanno lasciato una "base euristica" che può aiutare a risolvere il problema. Una cosa in qualche modo simile si fa in meteorologia: dato che le variabili in gioco sono in quantità enorme e che anche una sola può cambiare praticamente tutta la situazione, in questa scienza non ci sono formule esatte che funzionano sempre, ma solo modelli probabilistici che possono essere più o meno affidabili a seconda della situazione; con questa parentesi pensiamo di essere riusciti nell'intento di non far capire nulla al lettore, nonché di annoiarlo a morte, per cui provvediamo subito a chiuderla - forse era la cosa più interessante del testo, figuriamoci le altre...). In queste situazioni il lettore si sarà sentito frustrato e incapace di andare avanti (in pratica abbiamo appena descritto una tipica situazione da esame); bene, questo è il massimo grado di avvicinamento alla massima indecisione che può colpire un essere umano, anche se è lontanissimo dall'essere un effettivo caso di massima indecisione: prendiamo ad esempio il caso di uno studente che all'esame di Analisi I non si ricorda se è la somma dei logaritmi ad essere uguale al logaritmo del prodotto, oppure se è il prodotto di logaritmi ad essere uguale al logaritmo della somma oppure se i logaritmi delle differenze sono differenti dalle differenze dei logaritmi oppure... e non riesce neanche a ricavarlo in qualche modo da dimostrazioni varie o da foglietti, foglioni, libri, enciclopedie che si è portato dietro (molto probabilmente per colpa del Teorema, come vedremo in seguito): anche se questo può essere certo considerato un caso di "grande indecisione" (a proposito la grandezza dell'indecisione è misurata dalla derivata seconda della funzione di Murphy), esso sa sempre che sta trattando di logaritmi, che è a un compito di Analisi I, che la notte precedente non ha dormito, che se la sua testa non fosse attaccata al collo svolazzerebbe leggera per l'aula, che la secchia davanti a lui sta finendo anche il quarto esercizio e non passa niente, che se va avanti così fa prima a sposare una professoressa di Analisi ecc. ecc. per cui in realtà ha ancora una vastissima base di decisione (cioè' ha molte certezze).

Passiamo ora a trattare in modo sommario la vera "Massima Indecisione" e per far questo descriviamo un esempio concreto che, perlappunto (si scrive tutto attaccato... O NO? ), ci servirà da esempio concreto (questa frase è un esempio concreto di come si possa concretamente esemplificare la stupidità umana in poche, concrete, righe) per i nostri scopi. Non so quanti dei nostri gentili(4) lettori abbiano mai sentito parlare di Shannon e dei suoi teoremi, comunque codesto personaggio, oltre che di giardinaggio, si è occupato di trasmissione di dati e in particolare di trasmissioni binarie: cioè quelle in cui si possono presentare solo due livelli di segnale, che sono di solito chiamati 0 e 1 oppure TRUE e FALSE oppure CIP e CIOP o in altri modi, ma che comunque sono sempre la stessa cosa (credo); ebbene se io fossi ad esempio un modem (quei cosi che fanno capire ai computer quello che gli sta dicendo il telefono e che fanno aumentare esponenzialmente le bollette) e mi arrivasse un segnale disturbato sulla linea, potrei ad esempio essere sicuro al 95% che si tratti di un 1, o forse soltanto all'80% o al 60%, dipende dalla qualità dello stesso, comunque il massimo dubbio lo avrei per una probabilità del 50%, perché non ci sarebbe modo neanche di scegliere il livello che ha la massima probabilità di essere stato spedito, perché avrebbero tutti e due la stessa. Questa è una grossa indecisione; ma cosa succederebbe se io non fossi neanche sicuro che il segnale sia in effetti partito, o che si stia trasmettendo a due livelli, o addirittura che il filo a cui sono attaccato non sia in effetti della SIP (Telecom Italia), ma un filo "volante"?... e se non fossi neanche sicuro di essere un modem ecc. ecc. facendo tendere questi dubbi all'infinito ci si avvicina sempre di più all'estremo 0 dello ?SPAZIO?, e cioè alla massima indecisione, che come si intuisce non è mai raggiungibile (come del resto la massima decisione), per cui ora si può capire perché non sono stati compresi nell'intervallo gli estremi dello ?SPAZIO? (che si ricorderà è definito come (0,1)).

Più volte i professori Normand Krikè, Sigmud Ry e Wilfred McBowd (massimi esponenti dell'Analisi N) si sono riuniti per cercare di dare un enunciato valido e una dimostrazione rigorosa al teorema della massima indecisione, ma stranamente tutte le volte sono stati avvolti da fortissimi dubbi che non hanno consentito loro di compiere nessun progresso in questo senso. Comunque gli autori della presente hanno filmato i Tre, rinchiusi disperati in un'aula a cercare una soluzione e inciso le immagini su videodisco; tale incisione, attualmente conservata al Dipartimento di Matematica di Bruxelles, è spesso indicata come dimostrazione sperimentale del teorema della massima indecisione.

 


(4) ...ehm...

 


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